Se in Europa l’animazione fa la sua effettiva comparsa nel 1908 con Fantasmagorie di Emile Cohl, gli Stati Uniti d’America entrano a far parte della storia dell’animazione pochi anni più tardi con Gertie il dinosauro.
Il merito di tutto ciò deve andare particolarmente a Winsor McCay, celebre fumettista d’oltreoceano che, quasi per scommessa, si buttò nell’animazione mettendo mano alle sue centinaia di disegni animandoli nel 1912 nel corto How a Mosquito operates o The story of a Mosquito. Simpatica storiella su una zanzara con un cappello a cilindro che finisce per esplodere a causa del troppo sangue ingurgitato.
Questo non fu che il là per una corposa serie di animazioni di successo, che ci conducono fino al suo capolavoro del 1914 e soggetto del nostro articolo, il già citato, Gertie il dinosauro, conosciuto internazionalmente come Gertie the Dinosaur.
Gertie è una femmina di brontosauro che McKay ha ammaestrato e che obbedisce in tutto e per tutto (o quasi) ai comandi e ai suggerimenti dell’uomo, in un incredibile (per il tempo) scambio di battute e azioni fra ciò che è reale e ciò che è finzione, visto che fino a poco prima del termine della proiezione, McKay parla a Gertie da oltre la quarta parete. Realtà e fantasia si mescolano definitivamente quando McKay appare sullo schermo, monta in groppa a Gertie e se ne va con lei oltre i confini dell’inquadratura.
Ciò che è più interessante di questo cortometraggio è l’accuratezza di Gertie e la sua simpatia. La brontosaura si comporta come fosse una cucciola di cane: gioca, risponde ai comandi e quando viene sgridata si intristisce, arrivando anche a nascondersi. Il tutto disegnato e animato in maniera encomiabile (ricordiamo sempre che stiamo parlando di un film che, l’anno prossimo, toccherà i 110 anni!).
Gertie the Dinosaur è stato il capolavoro di Winsor McKay, personalità artistica già conosciuta ed apprezzata, ma che con questo suo cortometraggio ebbe un successo considerevole tanto da irretire lo stesso Emile Cohl (il “padre” dell’animazione, al tempo stabilitosi negli Stati Uniti per lavoro) che fu tra gli spettatori di quest’opera e che definì Gertie la vera ed unica protagonista del film.