Who’s the leader of the club that’s made for you and me?
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E!
La conoscete? Questi sono i primi due versi della canzone dedicata a Mickey Mouse, in Italia meglio conosciuta come la Marcia di Topolino. Nel nostro paese invece è stata rimaneggiata così:
Topolino, topolino
Come noi bambini, tu sei tanto piccolin
Mickey Mouse, Mickey Mouse detto Topolin
Rassomigli a tutti noi, sei furbo e birichin
E perciò noi gridiam, viva Topolin.
Questo motivetto per almeno una volta (o forse più) della nostra vita l’abbiamo ascoltata e/o cantata. Il brano uscì per la prima volta il 1º luglio del 1955, apertura del programma televisivo Il club di Topolino (The Mickey Mouse Club), creato da Walt Disney e trasmesso negli Stati Uniti dall’ottobre 1955 al 1959 sulla rete televisiva ABC. La musica era abbinata ad un video in cui cantano, ballano e suonano gran parte dei personaggi Disney, in particolare Dumbo, il Grillo Parlante e Paperino. La canzone è stata scritta dal conduttore del programma Jimmie Dodd ed è stata pubblicata dalla Hal Leonard Corporation, il 1º luglio 1955.
Vicende come queste vengono raccontate nel nuovo documentario Topolino: La storia di un Topo (Mickey: The Story of a Mouse), uscito il 18 novembre su Disney+. Questa ora e mezzo è dedicata interamente ai motivi della popolarità del topo, o meglio alla domanda incessante del perché questo personaggio sia diventato mito e icona pop e sia paragonato da alcuni ad una divinità.
Per quanto possa essere banale affermarlo, Topolino, fin dalla sua prima comparsa nel 15 maggio 1928, nel bene e nel male, ha influenzato decisamente, da più punti di vista, il mondo del Novecento e l’inizio del terzo millennio. Nel corso della sua storia lunga quasi un secolo, Topolino funziona come uno specchio, riflettendo i nostri valori personali e culturali.
Dietro alla sua ideazione non ci fu altro che Walt Disney, celebrità a tutti gli effetti ma ancora oggi, purtroppo, poco conosciuto. Merito invece del graphic design del personaggio andò invece all’artista Ub Iwerks, il quale collaborò molti anni con Walt e la compagnia.
Grazie a questa pellicola il pubblico può ammirare moltissime immagini inedite. Per la prima volta The Walt Disney Company ha mostrato al pubblico materiali audiovisivi, fotografici, grafici, documenti di una certa rilevanza storica. E fra i tanti spezzoni in bianco e in nero adoperati, ne spunta uno tutto italiano e che due occhi viareggini come i miei riconoscono molto bene…
Mentre il documentario trattava la fama del topo in diversi paesi agli inizi degli anni Trenta, al ventitreesimo minuto e quarantesimo secondo, ho intravisto due opere di cartapesta di Topolino e Minnie, con sottotitolo “Italia”. Così ho cominciato a stoppare più volte con il telecomando sulla barretta del tempo. Cercavo di intravedere qualcosa di tipico e di evidente per dimostrare che fosse veramente ciò che auspicavo. Facendo qualche ricerca rapida sul web avevo trovato qualche probabile risultato ma non ero del tutto sicuro. Forse facevo meglio a contattare qualcuno che ne sapeva più di me. Pertanto il modo più veloce era appellarsi ai miei conoscenti su Instagram attraverso una storia con annesso fotogramma.
Il giorno dopo sono stato subito contattato da Simone Pierotti (che ringrazio molto), giornalista freelance, speaker di Radio Sankara ed esperto della festa viareggina, che ha confermato la mia supposizione. Le due maschere parteciparono al Carnevale di Viareggio del 1933. I frames sono visibili in un video storico (qui) del celebre archivio British Pathé. Di quale opera fecero parte non si ha certezza. Probabile di Topolino pirata di Rolando Morescalchi nella categoria “Carri piccoli”, primo in classifica (qui la foto).
Inoltre grazie alla mia amica Silvia Menichini (psicologa e mediatrice culturale) sono venuto a conoscenza di un articolo (qui) di Francesca Navari per La Nazione, in cui si legge che Didier Ghez, storico che studia il fenomeno Disney da molti anni e che sta scrivendo una monografia dedicata a Mickey Mouse, aveva contattato qualche mese fa il viareggino Luca Del Carlo, proprio per uno scatto di Topolino Pirata. Del Carlo è proprietario del portale viareggiocomera (qui il sito), uno scrigno digitale di ricordi e di memorie viareggine raccolte minuziosamente e di molte opere del Carnevale di Viareggio. L’idea è nata assieme a Riccardo Pierotti, che possiede un nutrito archivio di foto, e a cui hanno collaborato alla realizzazione Riccardo Mazzoni, Piero Ambrosini, Renzo Pieraccini e Alfredo Grossi.
Questa piccola clip audiovisiva ci dovrebbe far riflettere sulle potenzialità del linguaggio artistico della cartapesta dei maestri viareggini e di quanto le istituzioni debbano supportare e proteggere la cultura popolare italiana come il Carnevale di Viareggio. Un’arte che affascina numerose persone, e che, come in questo caso, può sconfinare in tutto il mondo, proprio come Topolino.