In concorso alla XXI edizione di Imaginaria Animated Film Festival: Nun or Never dell’animatrice finlandese Heta Jäälinoja è un cortometraggio spassosissimo ma che non perde l’occasione di farci riflettere sull’importanza della singola persona.
In un convento, un gruppo di suore vive la propria quotidianità in armonia. Ogni attività, dal cantare al modo di uscire dalle stanze, dallo scendere le scale al lavorare nell’orto, è sempre svolta tutte assieme e allo stesso modo. Un giorno però, una di loro, mentre è intenta ai lavori nell’orto, tira fuori dal terreno un uomo vestito di giallo. Per lei, per lui, ma soprattutto, per la congregazione, sarà la molla per un bellissimo rinnovamento.
Uno stile semplice e giocoso, quello mostrato da Heta Jäälinoja, che non lesina in momenti più poetici e lirici sul finale, in cui l’animazione della finlandese si esalta prepotentemente.
C’è grande attenzione al movimento, alle masse dei corpi. Jäälinoja gioca molto con la materia, trasformando, ad esempio, un tessuto in un qualcosa che all’occorrenza diventa colloso, gelatinoso e che rende le suore in un corpo unico dalle molte teste, un’idra comica, che fa capire quanto, fino all’arrivo dell’uomo in giallo, le sorelle siano semplicemente omologate piuttosto che veramente unite.
Nun or Never è una storia che mette in scena l’accettazione del cambiamento, traendone nuova forza per acquisire un nuovo sguardo sul mondo. Quello sguardo che permette di accorgersi che l’altro, il diverso, ha lati nascosti di cui non si è a conoscenza, dando nuovo slancio ad una quotidianità che rischia sempre di essere banale e scontata. Dopo l’incontro con lo sconosciuto le cose cominciano a cambiare, anche nei ritmi della storia, raggiungendo un finale dai suoni letteralmente nuovi.