Le aspettative sono state rispettate: Pinocchio di Guillermo del Toro (qui il nostro articolo a riguardo) è il miglior film d’animazione del 2022 agli Academy Awards 2023. Nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 il film ha battuto Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, Il mostro dei mari, Marcel the Shell e Turning Red. A ritirare il premio sul palco del Dolby Theater di Los Angeles sono saliti Mark Gustafson, lo stesso Guillermo del Toro, Gary Ungar e Alex Bulkley. Gustafson, che aveva vinto nel 1992 un Emmy per la serie d’animazione Claymation Easter, ringrazia per l’apprezzamento della stop motion, mentre del Toro, al suo terzo Oscar dopo i due vinti nel 2018 per il miglior film e per la miglior regia di La forma dell’acqua, si esprime in toni non molto diversi dal suo discorso ai Golden Globes di gennaio: «L’animazione è cinema. L’animazione non è un genere. L’animazione è pronta per essere portata al prossimo livello e mantenetela viva nelle vostre conversazioni».
Un plebiscito. Fin dall’uscita era evidente che l’originale riadattamento ai tempi del fascismo di Guillermo del Toro avesse una marcia in più e la conferma sono stati gli importanti premi ricevuti, soprattutto da gennaio in poi. Molti di questi sono stati trasmessi dalle principali reti statunitensi e internazionali e ciò ha solo contribuito a spianare la strada per un successo annunciato. Oltre al Golden Globe e al Critics Choice Award, il 19 febbraio aveva vinto ai BAFTA, gli “Oscar britannici”, nella categoria Miglior film d’animazione, superando la concorrenza di Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, Marcel the Shell e Turning Red. Successo confermato il 25 febbraio agli Annie Awards con cinque premi su nove candidature (miglior film, miglior regia, miglior animazione dei personaggi, miglior colonna sonora e miglior scenografia). Alle sue spalle per numero di vittorie Marcel the Shell e Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, con rispettivamente tre e due premi (miglior film indipendente, miglior sceneggiatura e miglior doppiaggio a Jenny Slate il primo; miglior storyboarding e miglior montaggio il secondo). Lo stesso giorno aveva vinto anche alla trentaquattresima edizione dei PGA, assegnati dal sindacato dei produttori statunitense, battendo Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, Marcel the Shell, Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo e Turning Red.
A livello statistico è interessante notare come dal 2002, ovvero da quando è stato istituito l’Oscar al Miglior film d’animazione, siano stati quindici i film che hanno vinto l’Annie per miglior film ad aver vinto anche l’Oscar. L’ultima volta prima di quest’anno era stata con Soul, visto che negli ultimi due anni sia I Mitchell contro le macchine sia Klaus avevano poi perso agli Oscar rispettivamente contro Encanto e Toy Story 4. Una delle possibili ragioni era la mancata proiezione in sala, che aveva giocato a sfavore dei primi due e che invece non è stata un problema per Pinocchio, che è stato distribuito nelle sale di tutto il mondo prima di approdare su Netflix. Agli Oscar questa volta lo strapotere Disney-Pixar ha dovuto accontentarsi della sola candidatura di Turning Red e per Netflix è stata una doppia vittoria, con la forse inaspettata candidatura de Il mostro dei mari oltre a quella di Pinocchio.
Sul fronte cortometraggi d’animazione ha vinto nella notte italiana tra domenica e lunedì Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo (The Boy, the Mole, the Fox and the Horse) di Charlie Mackesy e Matthew Freud, che racconta l’improbabile amicizia di un ragazzo, una talpa, una volpe e un cavallo (con le voci originali rispettivamente di Jude Coward Nicoll, Tom Hollander, Idris Elba e Gabriel Byrne), che viaggiano insieme alla ricerca della casa del ragazzo. Gli altri candidati erano My Year of Dicks, Ice Merchants, An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It e The Flying Sailor.