Come nel capolavoro Chi ha incastrato Roger Rabbit (qui il nostro articolo), anche in questo film umani e cartoni animati coesistono, sono colleghi di lavoro, si incontrano regolarmente per strada e vanno nelle stesse scuole. Ed è proprio fra i banchi di una scuola elementare che Cip e Ciop si conoscono, diventano amici e, finito il loro percorso di studi, decidono di trasferirsi ad Hollywood dove riescono a fare carriera con la serie: Cip & Ciop agenti speciali.
Tutto questo successo però non è destinato a durare. Sulla cresta dell’onda del successo, Ciop decide di dedicarsi ad uno spin-off in cui sarebbe l’unico protagonista. La serie che ha portato al successo i due scoiattoli è così cancellata, i due amici litigano e si perdono di vista per i successivi trent’anni quando i due si incontrano nuovamente, entrambi molto cambiati.
Cip ha cambiato radicalmente vita ed è diventato un assicuratore mentre Ciop, nel tentativo di rimanere sul mercato, ha fatto un intervento di chirurgia CGI continuando a frequentare le varie convention pullulanti di fan e ricordare così i tempi andati. A farli rincontrare di nuovo è il loro vecchio amico e collega Monterey Jack. Il topo è pesantemente indebitato con la banda criminale Valle a causa della sua forte dipendenza dal formaggio. Inoltre Monty li informa che da qualche tempo molti personaggi animati vengono rapiti, cambiati di connotati e spediti all’estero per lavorare a remake taroccati di film originali. Non passa molto tempo che questa stessa sorte tocca anche a Monterey Jack. A Cip e Ciop non resta che rimettere insieme la vecchia banda e risolvere il mistero dietro cui sembra celarsi un Peter Pan ormai cresciuto. Ad aiutarli c’è la giovane detective Ellie Steckler.
Il bello di questo film è che lo spettatore comincia a guardarlo senza alcuna aspettativa particolare, per ritrovarsi alla fine un bel racconto. Un film senza alcuna pretesa, se non quella di intrattenere attraverso un sano e calibrato amarcord. A detta di chi ha scritto molte recensioni negative, la missione è stata compiuta in pieno perché se di fondo il film di Akiva Schaffer ricorda il capolavoro del 1987 di Robert Zemeckis, riesce comunque a distaccarsene, partendo già dal fatto che i personaggi animati vivono nello stesso mondo degli esseri umani, e non esiste una città in stile Cartoonia. Altri punti di forza di questa storia si trovano nell’aver fatto uso di numerose citazioni che spaziano dall’omaggio (numerosi i camei), alla presa in giro al mondo dell’animazione e non, senza dimenticare l’essersi spesi per aver “taroccato” in maniera convincente molti Classici Disney.
Cip & Ciop agenti speciali è un film che non prende nemmeno sul serio la serie animata del 1989 (in Italia arrivò nel 1991), visto che si inventa di sana pianta episodi mai esistiti e questo perché oggettivamente non ha grossa importanza ai fini della nostra storia.
La trama del film si svolge in maniera tutto sommato lineare, si ride, sono presenti i più classici colpi di scena messi al momento giusto, non c’è nulla che faccia gridare al capolavoro o al film da ricordare ma ci sono tutti gli ingredienti migliori per farne un film onesto e bello, adatto per passare una serata o un pomeriggio in tranquillità.
La regia di Schaffer segue la trama senza virtuosismi eccessivi, dando il giusto peso a ciò che è necessario e non lasciando spazio alla noia. Ad aiutare sono anche i vari personaggi che albergano nella storia: con intelligente furbizia narrativa spostano la modalità di narrazione degli eventi secondo il loro modo di essere, la cosa è spesso sottile ma di una evidenza dirompente con Bjornson, il muppet. Nelle scene in cui lui è presente, sembra di essere catapultati nel Muppet Show o in un episodio di Sesame Street. Così accade anche per il Capitano Putty, si ha sempre l’impressione di vedere una scena a passo uno, anche se l’unico personaggio in stop motion è lui stesso.
Cip & Ciop agenti speciali è disponibile su Disney+ e non deluderà le vostre aspettative soprattutto se volete passare del tempo guardando un film all’insegna del disimpegno e degli ammiccamenti alle vecchie glorie del cinema (d’animazione) rimesse perfettamente a nuovo come conferma la CGI di Ciop quando si accosta alle persone reali o all’animazione tradizionale di Cip.