Tales of the Jedi // Racconti su Dooku e Tano

da | Nov 17, 2022 | Serie

Dal 26 Ottobre è disponibile su Disney+ Tales of the Jedi, ultima serie animata dell’universo ideato da George Lucas. Scritta da Dave Filoni e da Charles Murray, questa serie evento (non vi dovrebbero essere successive stagioni) consta di sei episodi che sviluppano due diversi archi narrativi e che riguardano due personaggi di questo mastodontico universo: il Conte Dooku e Ashoka Tano.

Di cosa parla Tales of the Jedi? Come da introduzione, la serie scritta da Filoni e Murray racconta alcuni episodi della vita di Ashoka Tano e del Conte Dooku lasciando ben separati i due archi narrativi. Questi racconti hanno come perno centrale la forza delle proprie scelte: in base a ciò che accade si ha la possibilità di agire in maniera diversa. Questa serie non ha sicuramente alcuna intenzione moralistica ma è interessante notare un approccio differente ad un vissuto simile da parte di due personaggi che seppur diversi hanno in comune lo stesso spirito combattivo.

La storia di Ashoka si sviluppa dalla sua nascita fino alla decisione di abbracciare la Ribellione (epp. 1, 5, 6). Un arco narrativo piuttosto lungo che si focalizza su determinati eventi della sua vita: dalla scoperta di essere sensibile alla Forza, passando per le sessioni di addestramento fino ad arrivare agli eventi di poco posteriori alla nascita dell’Impero Galattico. Una bella trovata per tornare a relazionarci con uno dei personaggi della: “Galassia lontana, lontana” più interessanti degli ultimi anni.

La storia del Conte Dooku si concentra sulla sua progressiva sfiducia nell’Ordine dei Jedi che lo porterà ad abbracciare il Lato Oscuro. Una storia che si dipana davanti ai nostri occhi un episodio dopo l’altro, visto che questo arco narrativo occupa gli episodi dal secondo al quarto. Una storia tragica di cui già si sapeva ma che ha saputo rinnovarsi al meglio in questa serie.

Tales of the Jedi è una serie che si sorbisce rapidamente visto che, a conti fatti, dura circa un’ora e mezza e la narrazione si sviluppa in maniera piuttosto lineare. È un’opera davvero godibile perché parla particolarmente ai fan “storici” (almeno a coloro che non si fanno distrarre troppo dalle retcon) ma può facilmente piacere anche ai neofiti del mondo starwarsiano. Fa un po’ sorridere la faciloneria con cui una persona sensibile alla Forza debba essere obbligatoriamente identificata come Jedi ma la cosa non disturba granché e non toccherà assolutamente chi abbia deciso di approcciarsi da poco a questo universo.

Di particolare rilievo la cura sui due protagonisti di questa serie, particolarmente per quanto riguarda l’attenzione al Conte Dooku in quei momenti di passaggio verso il Lato Oscuro, è sottolineata da azioni che, seppur eclatanti, vengono attutite fino alla scelta definitiva in chiusura del suo arco narrativo (ep. 4).

A livello tecnico-artistico non ci sono recriminazioni da muovere: questa serie segue le orme estetiche di altre opere seriali relative a Star Wars quali sono: Star Wars: The Clone Wars e Star Wars: the Bad Batch offre animazioni coinvolgenti e scenari veramente ben realizzati con un plauso particolare alla bellezza del pianeta natale di Ashoka Tano (ep. 1) e al funerale della senatrice Amidala (ep. 6), una perfetta trasposizione animata di quanto visto sul finale di Star Wars: episodio III – La vendetta dei Sith

Come accennato ad inizio articolo, difficilmente si vedrà una successiva stagione di Tales of the Jedi ma questo tipo di opere, che si basano su elementi conosciuti e sui quali poi, ci si costruisce sopra qualcosa di nuovo, non è un’idea da accantonare, viste le potenzialità che offre un universo vasto come quello di Star Wars.

FONTI
L’occhio del cineasta
IMDb
Wikipedia

IMMAGINI
Tales of the Jedi, ©2022/Nathaniel Villanueva/Saul Ruiz/Charles Murray/Dave Filoni/Lucasfilm Animation/Lucasfilm
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Sull’autore
La passione per il cinema e il teatro, lo porta ad iscriversi al DAMS di Bologna e a laurearsi in Scienze dello Spettacolo e Produzione multimediale, con una tesi sull’animazione “ambientalista”, a Padova in magistrale. Visto l’amore per i cartoni animati e non essendo dotato di chissà quali attitudini per realizzare animazioni, da qualche anno preferisce parlarne, scrivendo a ruota libera sul suo sito personale: Cartoons’ Café firmandosi Barista Animato. Da un po’ di tempo, scrive anche per altri siti perché, con incredibile supponenza, spera di poter far capire la bellezza del mondo animato divulgando storia, opere e persone che fanno grande questo vasto e spesso sottovalutato mondo.
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