Gli esiti della seconda guerra mondiale non si decisero solo sul fronte. Sia l’Asse che gli Alleati investirono enormi risorse finanziarie nel settore propagandistico, determinante per coinvolgere in maniera attiva i rispettivi popoli. Tra le varie nazioni partecipi al conflitto bellico più disastroso del Novecento, gli Stati Uniti seppero più di tutti sfruttare le novità della propaganda militare antinazista utilizzando linguaggi artistici di recente fondazione, come il cinema e l’animazione, dando vita ad opere del tutto originali e moderne nel mondo dello spettacolo.
In particolare, due studi animati, la Walt Disney Animation Studios e la Warner Bros. Cartoons (fino al 1944 conosciuta come Leonel Schlesinger Productions), produssero numerosi corti di pregevole fattura che riuscirono a schernire il nemico mettendolo in ridicolo. Sia la Disney che la Warner puntarono sulla popolarità dei loro personaggi animati hollywoodiani: ad esempio Donald Duck, in Der Fuehrer’s Face (1943) di Jack Kinney (1909-1992), veste i panni di un cittadino statunitense che vive l’incubo di indossare la divisa tedesca, oppure Bugs Bunny, in Bugs Bunny Nips the Nips (1944) di Friz Freleng (1905-1995), si prende gioco dei soldati giapponesi. Se nei corti disneyani ci troviamo di fronte anche a riflessioni più profonde sulla dittatura nazista (vedi in Education for death, 1943), nella Warner solitamente vengono messi alla berlina i principali rappresentanti dell’Asse, nello specifico la Germania nazista, mettendo in risalto quelle che sono le principali caratteristiche della comicità slapstick. Di seguito, lasciamo in sintesi le trame dei corti più significativi realizzati dalla Warner sulla propaganda militare antinazista:
Daffy the Comando (1943) di Friz Freleng. Daffy viene spedito dall’esercito statunitense in una base militare tedesca, dove attraverso piccoli scherzi e marachelle ostacola ripetutamente le operazioni del comandante che la dirige. Una volta allontanato con un cannone, Daffy si ritrova catapultato a Berlino tra la folla nazista intenta a seguire un comizio del Terzo Reich: il papero non ci pensa due volte e lo colpisce con un martello.
Russian Rhapsody (1944) di Bob Clampett (1913-1984). Adolf Hitler, sempre più preoccupato delle sorti della guerra, decide di prendere un aereo militare e raggiungere in autonomia Mosca per mettere fine al conflitto, dati gli scarsi risultati e le disfatte del suo esercito. Durante il tragitto dovrà però fare i conti con i gremlins (“We are Gremlins from the Kremlin”), piccoli folletti intenzionati a manomettere e sabotare il bombardiere tedesco.
Herr Meets Hare (1945) di Friz Freleng. Il principale luogotenente di Adolf Hitler, Hermann Goering, si trova nel bel mezzo di una caccia all’interno della Foresta nera, quando ad un certo punto si imbatte in uno strano coniglio che comincia a prendersi gioco di lui.