C’erano una volta i cattivi… e poi è arrivato il redemption arc. Nel 2022 Dreamworks Animation e Scholastic hanno presentato Troppo cattivi, lungometraggio diretto da Pierre Perifel, che gioca in modo intelligente sulla figura del cattivo, “animale” ormai sempre più in via di estinzione.
La tendenza nel cinema di animazione è diventata quella di sostituire i “bad guys” con antagonisti non necessariamente “cattivi” ma che semplicemente sono in conflitto con i protagonisti perché manca il dialogo o per contrasti di vario genere. Un’alternativa ancora migliore è quella di redimerli nel corso del film. Del resto, in una sorta di meta narrazione, è la giornalista stessa che esprimere il concetto chiave seguendo le gesta dei protagonisti. È proprio difficile resistere al fascino del cattivo che diventa buono. Capire da dove nasce il male sembrerebbe un bisogno innato dell’essere umano.
Troppo cattivi è un film che prende (e si prende) in giro visto che riflette la nuova (ma nemmeno troppo) tendenza hollywoodiana. In fin dei conti le storie di ex cattivi e antieroi sono molto comuni nelle saghe cinematografiche entrate nell’immaginario collettivo, come Star Wars o Harry Potter, ma negli ultimi anni il numero di prodotti cinematografici e seriali che vedono protagonisti personaggi che devono espiare le proprie colpe o scoprire cosa significa essere giusti è aumentato.
Se poi i villains in questione sono degli animali storicamente associati a racconti e leggende in cui rivestono ruoli da antagonista, allora il gioco è fatto. Quindi tra i nostri protagonisti non possono mancare un lupo borseggiatore, un serpente scassinatore, uno squalo maestro del travestimento, un esplosivo piranha e una tarantola hacker. La banda, dopo anni di innumerevoli rapine andate a buon fine, viene arrestata all’inizio del film e Mr. Wolf per salvare se stesso e i suoi amici dalla prigione decide di fare un patto con le autorità: partecipare a un esperimento per diventare buoni. Mr. Wolf rassicura gli amici dicendo che si tratta di una farsa. Ma sarà vero? In ogni caso anche un cattivo ha bisogno di un antagonista e se loro sono “troppo cattivi” forse ci sarà bisogno di qualcuno “più troppo cattivo” di loro…
Etan Cohen, che torna all’animazione dopo Madagascar 2, adatta una storia tratta dai romanzi a fumetti dello scrittore australiano Aaron Blabey. Lo sceneggiatore scrive un film divertente, con gag ben riuscite sfruttando le caratteristiche degli animali (come la scena in cui Mr. Snake, doppiato da Valerio Lundini, cambia letteralmente pelle e indossa la sua tuta da scassinatore). Il pubblico adulto potrà inoltre cogliere alcune citazioni da film d’azione e di gangster (l’abbigliamento di Mr. Wolf è una citazione esplicita a George Clooney in Ocean’s Eleven, e la colazione alla tavola calda ricorda quella di Pulp Fiction).
Bisogna ammettere che il film non brilla per originalità e alcuni colpi di scena possono risultare prevedibili. Già Zootropolis aveva presentato una storia in cui il cattivo principale era una preda e non un predatore, e di conseguenza il colpo di scena principale di Troppo cattivi può avere un impatto minore sullo spettatore. Anche alcuni dettagli del film possono sembrare fin troppo scontati una volta analizzati più a fondo: ci sono così pochi animali antropomorfi nel film che ogni volta che ne conosciamo uno ci aspettiamo che nasconda qualcosa o che si riveli più centrale per la trama nel corso del film, come puntualmente accade.
Nel complesso, però, l’opera è comunque godibile e mantiene le promesse iniziali. Uscito nelle sale italiane il 31 marzo 2022, ha incassato quasi 220 milioni di dollari nel mondo. Visto il successo è probabile che altre storie dei romanzi a fumetti verranno adattate per un sequel. Troppo cattivi è sicuramente un prodotto ben confezionato, un film per famiglie che diverte anche gli adulti.