Strappare lungo i bordi // Paure e ansie di una generazione

da | Giu 1, 2022 | Serie

Zerocalcare, nome d’arte del fumettista Michele Rech, ha ricoperto un ruolo fondamentale nel campo della fumettistica italiana, specialmente per quanto riguarda la generazione dei Millennials.

Questi, infatti, nati tra gli anni ’80 e la metà degli anni ’90, costituivano il target perfetto per le opere dell’autore. Ben presto volumi come La profezia dell’armadillo, Un polpo alla gola, Dodici, Ogni maledetto lunedì su due, sono diventati fondanti per i giovani adolescenti del terzo millennio.

Con una tagliente ironia, il più delle volte incarnata dall’iconico personaggio dell’Armadillo, e uno storytelling molto particolare ma efficace, Zerocalcare si è distinto per il suo stile inconfondibile, tanto dal punto di vista artistico quanto narrativo.
Il passaggio da opera cartacea ad animazione non è stato tuttavia immediato, ma frutto di anni di traballanti tentativi.

Nel 2018 l’autore debuttò prima al cinema con lo sfortunato adattamento de La profezia dell’armadillo e poi a teatro con Kobane Calling On Stage, spettacolo ispirato all’omonimo fumetto e messo in scena al Teatro del Giglio di Lucca. È però nel 2020, in piena quarantena, che viene perfezionata la formula di Strappare lungo i bordi, quando Calcare propone Rebibbia Quarantine, una serie di corti disegnati e doppiati dallo stesso autore e mandati in onda nel programma Propaganda Live su La7.
Su una base simile si fonda proprio la serie animata targata Netflix, anch’essa quasi interamente doppiata dal fumettista stesso.

Parlando ora però della serie in sé, essa si compone di sei episodi ritmati e trascinanti che riescono a rappresentare in maniera molto agrodolce un’intera generazione, dai tormenti adolescenziali alle difficoltà della vita adulta. La serie si presta perfettamente al binge watching, sia per la sua durata piuttosto esigua che per l’estrema scorrevolezza. La storyline principale vede il trio protagonista, composto da Zero – alter ego dell’autore – e gli amici Secco e Sarah, coinvolti in un duplice viaggio che costituisce il filo conduttore del racconto. Il primo è un viaggio in senso pratico e materiale, che parte dalla casa di Zero – il quartiere Rebibbia di Roma – e punta a Biella. Lo scopo di tale viaggio verrà rivelato solo verso la fine, ma nel frattempo lascia spazio a digressioni e aneddoti volti a descrivere la seconda transizione. Quest’ultima, ben più lunga e, sotto diversi aspetti, più complicata, è rappresentata dal viaggio dall’infanzia all’età adulta.

Strappare lungo i bordi ripercorre tutte le tappe della vita del protagonista e, di riflesso, anche dello spettatore: la giovinezza, fatta di angosce (rese più grandi di quanto non siano in realtà); l’adolescenza, un’età di occasioni, spesso sprecate, e di amori difficili; infine l’ingresso nella vita adulta, con le sue insicurezze, il suo senso di inadeguatezza, le ansie e i dubbi esistenziali.

La serie stimola alla riflessione e al pensiero autocritico. Una delle sue maggiori armi è certamente la comicità, ma il messaggio dolce-amaro è sempre volto a rimettere in prospettiva tutti quei sentimenti che tormentano e attanagliano l’animo umano. Zerocalcare non nasconde nemmeno per un momento che la vita sia difficile e fatta di ostacoli.
Le battute non servono a indorare la pillola, ma sono un mero strumento di comunicazione per veicolare allo spettatore un messaggio semplice e fondamentale, rinforzato ulteriormente dalla metafora già presente nel titolo stesso. Nell’ottica di Zerocalcare infatti la vita è vista come un foglio di carta su cui è stampata la nostra immagine a figura intera. Per riuscire nella vita, idealmente bisognerebbe ritagliare la propria sagoma senza errori, ma per paura di rovinare quest’immagine spesso si tende a non agire. Questa passività può però effettivamente impedirci di rovinare tutto o è essa stessa a costituire l’errore più grande?

La genialità dell’artista, e di conseguenza anche il successo della sua serie, risiede forse proprio in questo, nel riuscire a veicolare un messaggio estremamente condivisibile, immediatamente comprensibile, ma al contempo difficile da spiegare.

FONTI:
Wikipedia I, II
IMMAGINI:
Strappare lungo i bordi, ©2021/Zerocalcare/Movimenti Production/Bao Publishing/DogHead Animation Studio
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Sull’autore
Nato a Roma, è appassionato di cinema, letteratura, disegno e animazione. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Linguistico A. Vallisneri di Lucca, prosegue il percorso di studio nello stesso settore aprendosi alle Lingue Orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia. I veri interessi di Andrea si riconfermano però cinema e scrittura e iscrivendosi al corso di Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione di Pisa, riesce a unire queste due passioni. A partire dal 2019 inizia a mettere in pratica quanto appreso scrivendo recensioni di cinema e televisione per il sito Recenserie.
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