La fiducia è un dono che riserviamo alle persone che conosciamo e con cui ci sentiamo al sicuro: fidarsi di un amico o di un familiare è facile, persino naturale, perché si tratta di persone con cui abbiamo un legame di affetto e che ci trasmettono sicurezza. Ma chi di noi riuscirebbe a riporre tale fiducia anche nei confronti degli estranei, o addirittura delle persone che ci hanno ferito e deluso? Questo è il terreno di esplorazione di Raya e l’ultimo drago, film d’animazione 3D del 2021 nonché 59º classico della Walt Disney Company.
Diretto da Don Hall e Carlos López Estrada, l’opera racconta le vicende della giovane Raya, che dopo aver risvegliato l’ultimo drago Sisu intraprende un viaggio con quest’ultima per recuperare i frammenti della Gemma Drago, un prezioso gioiello contenente il potere del drago e capace di sconfiggere i Druun, malvagi spiriti senza forma tornati nel mondo a causa della natura avida e litigiosa degli uomini. Nel corso del viaggio, Raya dovrà cercare di mettere da parte il sospetto e fidarsi del prossimo, imparando che un semplice atto di fiducia può cambiare il mondo.
Il film ha molti punti di forza: le splendide ambientazioni sono ispirate al sud-est asiatico, i meravigliosi colori e gli effetti di luce incorniciano maestosamente la storia e i personaggi e invogliano lo spettatore ad osservare ogni centimetro dello schermo per poter ammirare tutti i dettagli.
Il ritmo della trama è vivace, le scene di riflessione e approfondimento dei personaggi si alternano bene con le sequenze di azione, dando vita a una scrittura chiara, scorrevole e senza punti morti.
A proposito di azione, non possiamo non nominare le scene di combattimento mozzafiato, estremamente curate nell’animazione e nella regia e le cui mosse sono ispirate alle tecniche di lotta tradizionali di Indonesia e Malesia.
Raya è una protagonista molto realistica: il suo modo di agire e di pensare è il risultato delle esperienze che ha vissuto e a cui rimane ancorata per buona parte del film. La sua evoluzione è lenta, difficile e non priva di intoppi, ed è proprio per questo che riusciamo ad immedesimarci in lei; è un’evoluzione che non avviene tramite fattori esterni, ma attraverso un sincero sforzo da parte sua per cercare di migliorarsi.
Un altro importante punto di forza del film è la capacità di trasmettere il suo messaggio in modo limpido e diretto; non c’è bisogno di leggere tra le righe per capire che Raya e l’ultimo drago vuole ricordare agli spettatori l’importanza della fiducia, il segreto dell’armonia del mondo.
Attenzione, la pellicola non intende comunicare che sia un bene fidarsi di qualunque estraneo: sappiamo tutti che questo comporta sempre dei rischi, e anzi ci ricorda di non cedere facilmente all’ingenuità, soprattutto se la posta in ballo è molto alta. Ma se ci sforziamo di comprendere il prossimo, se scegliamo di avere il coraggio di fidarci, di perdonare, di guardare oltre le apparenze, saremo in grado di creare un legame profondo con l’altra persona; un semplice gesto di fiducia può portare l’armonia tra gli esseri umani, ed è questo che il film vuole ricordarci.
Raya e l’ultimo drago non è un’opera priva di difetti, ad esempio alcuni personaggi non si armonizzano bene con il tono della storia, risultano fuori posto e scollati da tutto il resto, o addirittura vengono introdotti troppo tardi e di conseguenza non si ha il tempo di approfondirli. Il world-building risulta eccessivamente sviluppato, il che non è da considerarsi puramente un difetto, anzi, la grande varietà di ambienti e colori rende il tutto ancora più vivo e dinamico, eliminando completamente la monotonia; di contro, dati i tempi ristretti di una pellicola di 107 minuti, lo spettatore si trova a doversi accontentare delle “briciole”, senza avere la soddisfazione di poter approfondire i diversi affascinanti scenari naturali e culturali, che il mondo di Raya offre.
Ma nonostante questo, il film è una piacevolissima ventata di aria fresca in casa Disney: un’opera che mette da parte la formula del musical e presenta una storia ricchissima di azione e di spunti di riflessione molto attuali: nel mondo di oggi, sempre più oscuro e pericoloso, in cui sembra che i valori umani sbiadiscano ogni giorno di più, è davvero una scelta saggia fidarsi del prossimo?
Nessuno conosce la risposta esatta, ma dato che il sospetto non fa altro che allontanarci, forse vale la pena provare.
Questo è l’insegnamento di Raya e l’ultimo drago.